sabato 2 dicembre 2017

Calcio Dilettanti (Serie D) - Il punto e la presentazione del derby Sasso Marconi-Imolese

Nella foto, Luigi Della Rocca (Sasso Marconi) in azione contro la Pianese.

IL PUNTO

Il Sasso vuole farsi un bel regalo di Natale

Tre giornate al termine del girone di andata, con un calendario decisamente stimolante che propone i due attesi derby casalinghi (Imolese e Mezzolara) separati dalla trasferta contro il Romagna Centro. In vista del Natale, un menù che potrebbe rivelarsi brodo grasso per insaporire e rendere ancora più gustosa la classifica dei gialloblù, finora in linea (e forse un pizzico oltre) con le attese d'inizio stagione. Mai dimenticare infatti che il Sasso Marconi ha affrontato lo storico debutto nel campionato di Serie D con la consapevolezza di essere una squadra “work in progress”, da plasmare con pazienza e testare un passo alla volta, sapendo di avere fra le mani un gruppo dalle potenzialità buone ma ancora tutte da esplorare in questa categoria, a parte i tre o quattro riferimenti di esperienza. E mai dimenticare che, per precisa filosofia societaria, si è scelto di conservare, nel budget e nell'organizzazione, uno status prettamente dilettantistico, ad esempio con allenamenti programmati alla sera per venire incontro alle esigenze lavorative del mister e di alcuni giocatori. Ecco, un discorso completamente opposto a quello dell'Imolese, di cui parliamo a parte, e di molte altre squadre che occupano le prime piazze (Fiorenzuola, Rimini, Montevarchi, Sangiovannese, Forlì, Lentigione), forti di tradizioni e ambizioni da autentici club professionistici.
Sasso che cresce. Non solo per i quattro punti raccolti nelle ultime due gare (molto importante, per aumentare l'autostima, il pareggio di Lentigione), per di più mantenendo inviolata la porta di Monari (migliorando decisamente la media dei gol subiti), ma soprattutto per l'equilibrio raggiunto dai gialloblù, solidi e concentrati in difesa (dove giganteggia un imperioso Boccaccini) e comunque pronti a non farsi scappare l'occasione giusta per colpire in avanti, confortati anche dal primo gol di Gigi Della Rocca che va al di là del semplice valore statistico, evidenziando una forma ormai ritrovata che da qui in avanti siamo sicuri si rivelerà “fattore” determinante, se non addirittura decisivo. Inoltre, fa piacere constatare il rapido ambientamento dei giovani, da Tonelli a Piccardi, da Monari a Gyimah, da Iysa a Hinek, e il forte senso di appartenenza di chi, a Sasso, è di casa da sempre, vedi Longhi e Minelli. Quanto all'Imolese, indicata fra le più autorevoli pretendenti alla promozione, è sì avversaria da temere (ha cifra tecnica “illegale” in D) ma che può essere messa in difficoltà approfittando dei (non rari) momenti in cui tende a specchiarsi e a giocare con una certa sufficienza. Mancherà capitan Noselli (squalificato), assenza che non può passare inosservata, e qualche altro giocatore è uscito acciaccato dalla trasferta di Lentigione, ma mister Moscariello e la sua band sapranno fare di necessità virtù. Dai Sasso, facciamoci un bel regalo di Natale!

L'AVVERSARIO – IMOLESE

Nati per vincere, rossoblù sotto pressione

A due anni dalla festa del Centenario (la fondazione risale al 1919), l'Imolese prosegue a passo spedito nel progetto di crescita iniziato quattro anni fa, all'indomani del playoff di Eccellenza vinto sotto la guida tecnica di Franco Farneti, grazie alla dinamica e pretenziosa gestione del presidente Lorenzo Spagnoli, che smessi gli abiti del calciatore (ex capitano rossoblù ma in campo pure nel Cervia che spopolò in tv grazie al reality “Campioni”) sta dimostrandosi anche eccellente dirigente, con passione e competenze in grado di coinvolgere una città da sempre “concentrata” , affettivamente ed economicamente, sui motori: non è un caso che lo stadio “Romeo Galli”, piccolo gioiellino dalla capienza di 3.500 posti, sorga all'interno dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, a pochi passi dalla pit lane. Imolese che ha toccato il suo massimo splendore calcistico prima a cavallo della Seconda Guerra Mondiale (in Serie C dal 1940 al 1949: piccola curiosità, nell'ultimo anno di Terza Serie sedeva in panchina Amadeo Biavati, ala destra del Grande Bologna, con cui ha vinto quattro scudetti, campione del mondo con la Nazionale nel 1938, celebre per il suo “doppio passo”) e poi agli inizi del Duemila (in C2 dal 1999 al 2005, quando venne esclusa per irregolarità nel bilancio e costretta a ripartire dall'Eccellenza). 
Smaltita la cocente delusione della passata stagione, quando un pessimo scorcio finale di campionato, dopo essere stati a lungo protagonisti, relegò i rossoblù al secondo posto (dietro il Ravenna), la società è ripartita con rinnovate ambizioni, protagonista di un mercato in cui non si è badato a spese pur di arrivare a giocatori di spessore quali Franchini, Titone (nella foto a sinistra), Belcastro, Valentini (30enne figlio d'arte: papà Gabriele, ex centrocampista del Cesena Anni 70-80, è tuttora direttore generale del club bianconero), Checchi, per continuare con il “colpo” Garics (per il quale però voci insistenti dicono che la dirigenza stia studiando una “dignitosa” exit strategy) e finire con i recentissimi innesti del portiere Rossi (protagonista in C nel Bassano), del difensore Boccardi (gradito ritorno per l'ex scuola Fiorentina) e del regista Federico Carraro, svincolatosi dal Modena fallito.
La partenza è stata però delle più burrascose, con esonero dell'allenatore (Emanuele Filippini, oltre 200 presenze in A con Brescia, Parma, Lazio, Treviso e Livorno, a Bologna in B nel 2006-2007) ancora prima dell'inizio del campionato e subentro in corsa di Massimo Gadda. “Trauma” che la squadra ha faticato a metabolizzare (due sconfitte nelle prime tre giornate), ma poi alla lunga i valori dell'Imolese sono venuti fuori, specie davanti (secondo miglior attacco del girone), dove il confermatissimo Gustavo Ferretti (El Rulo, il riccio, autore di 6 reti) ha trovato in Belcastro (7 centri, mina vagante sulla trequarti), nelle improvvise accelerazioni di Titone (3 gol) e negli inserimenti del “tuttocampista” Valentini, preziosi alleati. Ma proprio la pressione del dover “vincere a tutti i costi” potrebbe giocare brutti scherzi alla formazione imolese.


LA ROSA DELL'IMOLESE
Portieri: Gia Maria Rossi (1986), Edoardo Mastropietro (1997).
Difensori: Luigi Graziano (2000), Filippo Boccardi (1997), Lorenzo Checchi (1991), Andrea Torta (1989), Gyorgy Garics (1984), Pietro Guatieri (1998), Santiago Ferretti (1995), Pierluigi Montanaro (1999), Alessandro Garattoni (1998), Antonio Boccadamo (1999).
Centrocampisti: Giorgio Galanti (2000), Filippo Pellacani (1998), Michele Valentini (1986), Alessandro Miotto (1998), Nicolò Scalini (1995), Matteo Salvatori (1999), Federico Carraro (1992), Luca Belcastro (1991), Davide Borrelli (1985).
Attaccanti: Raffaele Franchini (1984), Mario Titone (1988), Marco Tattini (1990), Gustavo Ferretti (1984), Rivolino Gavoci (1991).

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